Come sapete sono nata in Valtellina (Lombardia), ho studiato all’università di Pavia (Lombardia) e sposerò (si spera!!) un bergamasco (Lombardia); insomma, 30 anni convinta di conoscere bene la Lombardia e settimana scorsa mi sono dovuta ricrede!
Insieme a Francesca, Marco, Valentina, Chiara, Cristiana e Alessia abbiamo scoperto che l’Alta Brianza è une terra bellissima che si presta a gite fuori porta nel week end ma anche a vere e proprie vacanze all’insegna di cultura, natura, gastronomia, svago e relax. Grazie alla presenza dei meravigliosi laghi navigabili, piste ciclabili e parchi naturali il territorio dell’Alta Brianza è davvero un luogo magico.
Alta Brianza: cosa abbiamo visitato
La prima tappa del nostro tour #inLombardia è stata Inverigo (e limitrofi), antico borgo che sorge sul fiume Lambro; in epoca romana qui passavano la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona, con Clavenna (Chiavenna) passando da Milano, e la via Valassina, che metteva in comunicazione Milano con Bellagio.
Inverigo: le Ville e il Viale dei Cipressi
Inverigo è uno snodo strategico dove sorgono importantissimi monumenti storici come il Santuario di Santa Maria alla Noce e la relativa piazza che ospitò il mercato dei bozzoli, la Villa Crivelli – complesso di corpi secenteschi uniti da un portico neoclassico dell’architetto Pollak, La Rotonda, villa neoclassica del Cagnola, Villa Sormani e Villa Perego.
Cosa meravigliosa da ammirare, oltre a queste ville storiche è il viale dei Cipressi: quasi due chilometri di viale alberato costeggiato da cipressi. Una lapide, incisa in latino e murata al principio del tratto di viale che da Villa Crivelli scende a Santa Maria, ricorda l’anno e il motivo di costruzione di questo percorso.
Fu creato nel mese di settembre del 1664 dal marchese Gian Battista Crivelli che, per propiziarsi dalla Vergine il ritorno dei due nipoti, ideò una via diretta di accesso al santuario di Santa Maria alla Noce. Sono forse questi i cipressi che hanno ispirato Ugo Foscolo? Il poeta transitò da Inverigo per dirigersi ad Erba dove viveva Teresa Mariani Bignami una delle ispiratrice del poemetto “Le Grazie”. La tradizione vuole che Ugo Foscolo sostasse a meditare sul sasso, cinto di edere, del giardino della Rotonda.
Baggero e la sua oasi
L’“Oasi di Baggero” è il frutto del recupero ambientale di un’ampia area utilizzata per lo sfruttamento mineriario, compresa tra i Comuni di Merone, Monguzzo, Lambrugo e Lurago d’Erba. Il lungo lavoro di rivalorizzazione dell’area inizia nel 1970, con la realizzazione di due laghetti entro i vecchi scavi utilizzati dall’azienda Holcim (multinazionale del cemento che per quasi un secolo ha caratterizzato l’economia del territorio) per l’estrazione della marna.
In seguito vengono messi in sicurezza i percorsi esistenti e creati nuovi sentieri pedonali, che permettono di percorrere un itinerario ad anello attorno ai laghetti e di collegarsi ai percorsi ciclopedonali presenti. Vengono poi realizzati un’area giochi per bambini ed un’Oasi Stellare per le osservazioni astronomiche.
Il parcheggio dell’oasi di Baggero è anche uno dei punti per accedere alla ciclovia che permette di percorrere la via delle ville e dei paesaggi storici attraversando zone di grande interesse storico e paesaggistico, aree naturalistiche e ambiti monumentali. Trovate le info QUI.
A Baggero oltre la meravigliosa oasi immersa nella natura potrete visitare anche il Mulino. L’antico Mulino di Baggero oggi è diventato museo e luogo di incontro che incanta con la sua ruota ancora funzionante. Proprio nel mulino abbiamo incontrato una persona molto interessante: Andrea Camesasca, che oggi conduce con grande visione e capacità l’Hotel Il Corazziere (di cui vi parlo più avanti).
Proprio Andrea, con una presentazione del territorio legato fortemente alla storia della sua famiglia, ci ha fornito diversi spunti di riflessione portandoci a comprendere ancora meglio quanto, in queste zone, sia più che mai fondamentale sviluppare un turismo consapevole.
Bosisio Parini e l’isola dei cipressi
Il nostro tour è proseguito poi in quel di Bosisio Parini: una delle esperienze più piacevoli che è possibile fare a Bosisio è quella di una mezza giornata girando il lago a bordo del battello elettrico Eupili. L’imbarco avviene dal molo di Bosisio. ll battello è elettrico in quanto il lago rientra tra le zone protette del Parco Valle Lambro e sulla sua superfice sono assolutamente vietate le imbarcazioni a motore. E’ una visita guidata alla scoperta delle bellezze del lago, con attenzione all’aspetto storico e naturalistico del territorio, nello specifico focus su flora, fauna ed ecosistema lacustre e dei personaggi illustri che hanno abitato o soggiornato sul territorio tra cui in primis il grande poeta Giuseppe Parini.
Abbiamo toccato i paesi che vi si affacciano come Pusiano, Eupilio, Rogeno e Bosisio Parini circumnavigando l’isola dei Cipressi: un’oasi naturalistica di proprietà privata che ospita diverse specie alloctone. Le corse si effettuano la domenica pomeriggio e hanno una durata di un’ora circa. QUI il link della Pro Loco per tutte le informazioni.
Villa Carcano e il suo maestoso parco
Ad Anzano del Parco abbiamo visitato Villa Carcano, eretta nel 1810 su progetto di Leopoldo Pollack in uno stile neoclassico. Antica e affascinante dimora (oggi casa privata) circondata da un parco paesaggistico e botanico molto conosciuto perché contiene pregiati esemplari arborei, grandi palme, lauri e diverse specie rare.
Passeggiare e perdersi tra i sentieri è un vero lusso per lo spirito e per la mente! Io mi sono letteralmente innamorata di questo parco e ho scoperto davvero tantissime cose raccontate dal delizioso propretario. La villa non è aperta al pubblico ma potete prenotare una visita, tutte le info QUI.
Erba: le cose più importanti da vedere
Erba (oltre 16.000 abitanti) sorge ai piedi delle Prealpi lombarde a 320 m s.l.m., in Brianza ed è situato nell’omonimo Piano d’Erba. È attraversato dal torrente Bova e dal fiume Lambro. Sono incluse nel territorio parte delle sponde del Lago di Pusiano e del Lago di Alserio
Visitando Erba non si può perdere l’occasione per visitare la bella collinetta che ospita il Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale (1930) del grande architetto Giuseppe Terragni. Gradini impegnativi per arrivarci, ma una volta in cima ci si rende conto di quale meraviglioso panorama si presenti.
Il monumento consiste in una lunga scalinata in pietra e ciottoli di fiume che supera, seguendo il pendio naturale, un dislivello di circa venticinque metri. In cima alla scalinata vi sono un cannone d’epoca, due mortai, una nicchia con incisi i nomi dei caduti e la cripta del sacrario attorno al quale una doppia scala sale fino alla terrazza superiore.
Una delle chiese più importanti di Erba è sicuramente la chiesa di Sant’Eufemia, romanica, con il campanile risalente alla fine dell’XI secolo; l’eremo San Salvatore con un affresco attribuito a Michelino da Besozzo. Gli oratori di San Bernardino ad Arcellasco, con affreschi del ‘400 e di San Pietro a Buccinigo dove, a seguito di restauri sono venuti alla luce una crocifissione del 1513 firmata Andrea de Magistris ed un affresco della metà del Trecento, raffigurante un vescovo.
Molto belle anche la chiesa di S. Maria Assunta di Casiglio con il monumento funebre del vescovo Beltramino e la chiesa di Santa Maria degli Angioli, unico resto dell’ex convento francescano, con il grande affresco della Crocifissione risalente al Cinquecento. Sull’area dell’ex convento Leopoldo Pollack costruì tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, Villa Amalia
Merone e il Cavo Diotti
Ufficialmente il Comune di Merone, nella sua configurazione attuale, ha incominciato ad esistere il 1 novembre 1928, quando Vittorio Emanuele III decretò la riunione dei Comuni di Merone e Moiana, nonchè della frazione Pontenuovo del Comune di Erba, in un unico Comune.
Il Cavo Diotti o Cavo Reale, è la diga più antica d’Italia: assomma un’opera idraulica e un canale artificiale progettati in epoca napoleonica e che da fine ‘800 regola il flusso idrico del Lago di Pusiano e del fiume Lambro. Venne progettato dall’avvocato milanese Diotti Luigi col preciso intento di collegare il fiume Lambro col Lago di Pusiano per favorire l’attività della pesca, quella d’irrigazione delle terre (anche nei mesi estivi) e per far funzionare i mulini posti a valle, soprattutto nei periodi di secca del Lambro.
Alserio e il suo lago
Alserio gode di una meravigliosa discesa a lago, con rogge e mulini oggi utilizzati a scopo didattico contornati da prati degradanti di un verde squillante. A testimoniarne l’importanza spiccano il bellissimo lavatoio, uno dei punti di attrazione del piccolo paese, ed il Mulino, oggi divenuto un mulino didattico, che si trova presso i giardini a lago.
Una passeggiata nel bosco di Buerga
Passeggiando sulle sponde è possibile ammirare le diverse darsene, mentre poco distante ci si può avventurare nella spettacolare passeggiata della Buerga, un sentiero che consente di entrare in contatto con la natura incontaminata del lago e del bosco. Del resto il lago di Alserio è un Sito di Interesse Comunitario, ovvero un’oasi naturale nata per tutelare le specie animali e vegetali.
Durante la passeggiata di pochi chilometri che ne percorre le sponde si trovano pannelli didattico-educativi in grado di fornire delucidazioni in merito alle specie rare e protette presenti nella zona. L’obiettivo è il Casin del lago, il centro di educazione ambientale del Parco Valle Lambro, che si può raggiungere in due modi: o attraversando il lago di Alserio con la barca elettrica gestita dal Parco Valle Lambro, oppure costeggiando le sue sponde lungo tutto il bosco della Buerga. L’accesso alla struttura può avvenire o dal bosco, percorrendo il sentiero didattico della Buerga, oppure dal lago, tramite la barca elettrica che attracca al pontile posto in prossimità del CEA stesso.
Dove alloggiare e dove mangiare nella zona dell’Alta Brianza
Gli indirizzi da salvare sono tanti ma ecco alcuni consigli: il primo suggerimento è la sosta al Buena Vista Social Golf ad Anzano del Parco, poco distante da Baggero e Merone. Questo Agriturismo, che si trova nella fattoria dove dall’idea di Marco Roveda nacque la Fattoria Scaldasole, è posto in cima alla collina che sovrasta la valle del Parco del Lambro e propone piatti di alta cucina realizzati prevalentemente con i prodotti biologici della fattoria.
Altro indirizzo da salvare per la vista meravigliosa sul panorama è il Ristorante Al Glicine a Erba situato in uno dei luoghi più ameni e panoramici, all’imboccatura della Riserva Naturale Regionale della Valle Bova con vista delle Grigne e dei Corni di Canzo, dei laghi Alserio e Pusiano. La terrazza esterna di questo bellissimo ristorante è infatti coperta da un profumato glicine secolare! Il ristorante è semplice, propone piatti espressi preparati con materie prime di qualità secondo ricette originali che si caratterizzano per semplicità e genuinità. I veri amanti della carne devono sapere che qui si mangiano ottime fiorentine! Alle carni di ottima qualità si aggiungono anche salumi ricercati e risotti deliziosi (preparati rigorosamente al momento).
Se invece volete mangiare in riva al lago vi consiglio lo storico Ristorante Negri: immerso nella splendida cornice del lago di Pusiano, il Ristorante Negri contribuisce alla tradizione culinaria lariana dal lontano 1904. Da quattro generazioni la famiglia Negri è impegnata nel proseguimento di tale tradizione svolgendo ininterrottamente la propria attività gastronomica. Oltre ai piatti di carne il ristorante Negri offre varie specialità di pesce di lago, come vuole la tradizione lariana. Su tutte, il risotto con filetti di pesce persico è sicuramente la più rinomata. Altri piatti tipici sono il lavarello, il salmerino ed i caratteristici “misultin”. Fidatevi delle dritte del proprietario Giacomo Negri, bravissimo padrone di casa.
Per pernottare ma anche per godervi un meritato relax l’hotel Il Corazziere sull’Isola di Baggero: un Rural Resort immerso nel Parco Valle Lambro pensato per rispettare il territorio e il suo ecosistema. Uno degli hotel più belli visti recentemente! L’altissima attenzione al cliente, gli spazi curati e moderni ma soprattutto l’approccio a basso impatto ambientale grazie all’utilizzo di pannelli solari che, con l’attività del vecchio mulino attiguo (che dovete assolutamente visitare!), sono in grado di fornire il 50% dell’energia richiesta dall’attività sfruttando forze della natura come sole, acqua e vento.
Post scritto in collaborazione con Regione Lombardia
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