Impronta Ristorante ha finalmente aperto a Bassano del Grappa. Bassano è una delle città più belle della provincia di Vicenza e sicuramente anche tra i comuni più significativi del Veneto. Un comune denso di storia e di vita. Famoso per il bellissimo Ponte degli Alpini, monumento il cui progetto risale addirittura a Palladio e divenuto ormai il simbolo della città stessa. Ma Bassano vuol dire anche vita, vuol dire artigianato, vuol dire locali ed enoteche, vuol dire scuole superiori importanti quindi gioventù e movida. Bassano è tante cose. Purtroppo, Bassano del Grappa stenta invece a farsi strada sulla cartina geografica delle mete culinarie importanti della regione.
Badate bene, a Bassano non si mangia male, anzi. L’offerta bassanese in ambito food è varia e ottima. Quello che manca è un vero ristorante gastronomico che voglia e possa puntare alto, che possa puntare ad essere inserito in tutte le guide e che possa permettersi di dire “vogliamo la stella Michelin a Bassano del Grappa”.
La stella michelin manca a Bassano dagli anni 80 se le mie ricerche son giuste. A detenerla era il ristorante Ca’ Sette all’interno dell’omonimo hotel che tutt’ora fa un buon lavoro di ristorazione senza però osare quel passo per ambire di nuovo al riconoscimento della Rossa.
Lo chef di Impronta Ristorante
Un giovane chef ha deciso di sfidare la sorte e con grande ambizione ha deciso di puntare in alto aprendo un ristorante gourmet a Bassano del Grappa. Lo chef in questione è Cristopher Carraro, classe ’88, nato a Marostica (mia città di residenza!!).
Chef Carraro nonostante la giovane età ha già alle spalle un grande bagaglio di esperienza. Tra le varie esperienze vanno ricordate il Trussardi alla Scala a Milano, ai tempi di Andrea Berton, poi Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, da non dimenticare anche numerose esperienze all’estero. Fondamentale poi l’esperienza al ristorante Casual di Bergamo, dove lo chef ha ricevuto la sua prima stella Michelin nel ristorante che fa parte dell’universo di Enrico Bartolini.
Esperienza fondamentale quella a Bergamo non solo per la stella, ma anche per l’incontro con Laura Avogadri, che da cliente si è affezionata allo stile di Carraro. Tra i due nasce una bella amicizia che col tempo diventa anche collaborazione professionale con l’idea di aprire assieme il ristorante.
Il ristorante ha una gestazione lunga, di circa due anni, l’apertura è stata più volte rimandata per le varie difficoltà burocratiche e anche per permettere allo chef di fare un importante stage al Noma di Copenhagen, uno dei ristoranti di punta della scena mondiale.
Ma il 26 dicembre 2018 finalmente ce la fanno e apre il ristorante Impronta.
Impronta Ristorante: la location
Il ristorante si trova a due passi (letteralmente) dal Ponte degli Alpini. La location è incantevole, precedentemente in quei locali si trovata una libreria di tre piani.
Il locale ha quindi due piani per i tavoli normali, mentre il piano più interrato accoglie la cucina e lo splendido chef’s table.
L’arredo è bellissimo, richiami allo stile minimal nordico riportati al territorio ed arricchiti da vere e proprie opere d’arte come quelle di Marco Chiurato (anche lui marosticense).
Come location non ho dubbi nell’affermare che è il ristorante più bello di Bassano.
La Proposta di Impronta
Ma cosa si mangia al ristorante Impronta?
Il ristorante ha un’offerta estremamente ambiziosa, i piatti alla carta hanno prezzi che vanno dai 25/30 per un antipasto, ai 35 per un primo arrivando a 40/45 per un secondo. I menù degustazione sono a 50/70/90 per rispettivamente un menù vegetariano, un menù del territorio (entrambi di 4 portate) e un menù più personale dello chef in 8 portate.
Ancora spartana la carta dei vini curata da Laura (responsabile anche della sala) ma in fase di crescita. Non mancano comunque alcune belle chicche soprattutto del territorio. Laura gestisce con garbo ed eleganza la sala, aiutata dal giovanissimo Elia Trevisan.
Lo Chef’s Table di Impronta
Noi abbiamo scelto di provare subito lo chef’s table dando mano libera a Cristopher su cosa farci mangiare.
Il nostro menù si apre con alcuni benvenuti dalla cucina: un goloso cannolo facito di baccalà mantecato, con maionese di baccalà; una meringa all’acqua con capperi e limone; un buonissimo carciofo fritto con mandorla e bottarga; un rapanello marinato allo yuzu con crema di pinoli.
Gli Antipasti di Impronta
Si passa agli antipasti. Panino al vapore, tartara di fassona, sfoglia di cipolla e foie gras. Gusti classici ben strutturati con la piacevolezza grassa del foie gras bilanciata dalla cipolla. Lo street food gourmet che ci piace.
Si passa a Green, vegetali in diverse consistenze e cotture, il tutto accompagnato da una salsa completamente vegetale che ricorda però un fondo bruno. Piatto un po’ modaiolo ma ben realizzato e molto piacevole all’assaggio.
Molto interessante invece Linfa Vitale. Un osso riempito con midollo montato, fondo bruno e gel di rafano, da succhiare con una cannuccia di vetro. Un po’ scomodo se proprio voglio essere pignolo, ma uno dei piatti più gustosi della serata. Sapori che evocano ricordi e gestualità che riportano al mondo in parte giocoso in parte primitivo. Ottimo.
Segue il Nosecc, una preparazione tipica bergamasca in versione gourmet che quindi è un chiaro omaggio a Laura e all’esperienza bergamasca. Il piatto è costituito da un involtino di verza ripieno di carne, accompagnato da una crema di verza con polvere di carne. Tornano i profumi di casa, i sapori intensi dei piatti della domenica, però con il tocco gourmet dello chef. Altro piatto veramente ben riuscito.
I primi piatti di Impronta Ristorante
Si prosegue con i bottoni di farciti di baccalà, con cavolo cappuccio alla brace, completati poi al tavolo con il latte di cottura del baccalà. Piatto strepitoso che omaggia da un lato la tradizione veneta del baccalà alleggerendone la preparazione, dall’altro omaggia anche i trascorsi dello chef con Enrico Bartolini, tanto affezionato a questo formato di pasta ripiena.
Segue la sopa coada, altro piatto tipico veneto, trevigiano in particolare. La ricetta originale consiste in una sorta di pasticcio di carne di piccione e pane, ma ne esistono numerose varianti. La ricetta originale è molto asciutta per cui era usanza accompagnarla con una tazza di brodo caldo. Lo chef Carraro riprende questa tradizione rielaborando la ricetta in chiave contemporanea. la sua sopa coada diventa quindi una terrina ci piccione, anatra e pane, completata al tavolo con un brodo di piccione al vermouth. Piatto elegante nei suoi richiami francesi e gustosissimo nel suo esser anche vicino ai sapori originali.
Si passa ad un riso. Risotto con polvere di capperi, fegatini, salsa ai frutti rossi e castagne. Un turbinio di sapori che vanno dal sapido al dolce. Molto interessante.
I Secondi Piatti di Impronta Ristorante
Si parte dalla trota del Brenta (il fiume che passa per Bassano) con una finta salsa alla mugnaia a base di latte di soia e zenzero, con le uova di trota e a parte un fungo cardoncello con gel carpione, levistico e semi di sesamo tostati. Piatto dai presupposti interessanti perché valorizza un prodotto locale come la trota, i sapori sono interesanti però la resa finale è molto sapida, forse troppo. Il cardoncello invece potrebbe benissimo vivere di vita propria come assaggio a parte, buonissimo.
Si passa al piccione, il mio amato piccione. Cristopher propone piccione, ostrica e dragoncello. Una versione decisamente coraggiosa e accattivante, in cui il petto del piccione viene servito al sangue, con il suo fondo al porto e con una genovese di cipolla. A parte viene servita un’ostrica stabilizzata (in modo da perdere la consistenza viscida che alcuni non apprezzano) con mela verde e dragoncello, che da un lato pulisce il palato dall’altro lato invece lo iodato intenso dell’ostrica dialoga piacevolmente con il gusto sanguigno del piccione lasciato molto rosa. Per terminare poi con la coscia del piccione al bbq. Rientra di diritto tra i migliori piccioni che abbia mai mangiato.
I Dolci
Termina la parte salata anche se il pre-dessert ammorbidisce il passaggio dal salato al dolce: carciofo candito con limone e liquirizia. Un pre-dessert strepitoso, fresco, pungente e piacevole.
Il dessert è un esperimento contemporaneo, un dolce-non dolce. “illusione di rabarbaro”, gin e camomilla. Illusione perché non si tratta di rabarbaro ma di cardo marinato nel succo di rapa, accompagnato da un gel di camomilla e gin con una spugna non zuccherata di camomilla, e fiori fritti di basilico peruviano. Un dolce estremamente complesso, che fa della mancanza di dolcezza la sua caratteristica principale. Non facile, ma l’abbinamento al calice con del vin santo diventa parte integrande del piatto, apportando la dolcezza mancante con un risultato estremamente piacevole, soprattutto per terminare una impegnativa come quantità.
Poi piccola pasticceria, caffè e distillati per terminare una cena scoppiettante.
Foto di rito con lo chef!!
Qua e là piccole cose da aggiustare ci sono, (veramente poche a onor del vero) ma la strada è quella giusta, il ristorante lascerà sicuramente la sua Impronta nella città di Bassano, e Bassano ha finalmente il suo ristorante gourmet: Impronta Ristorante
Impronta Ristorante
Via Angarano 7
36061 Bassano del Grappa (VI)
tel. 0424235519
info@improntaristorante.it
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