La Storia del Ponte Pietra
Prima di parlare dell’Osteria Ristorante Ponte Pietra, un po’ di storia. 148 a.C. durante la costruzione della famosa via Postumia, vengon poste le basi lignee per un ponte che attraversava un fiume oggi noto come Adige, nella cui ansa nacque la città di Verona. Quel ponte con tempo è diventato uno dei principali monumenti di Verona, venendo riedificato in pietra e prendendo il nome molto fantasioso di Ponte Pietra. La bellezza di quel ponte è però oggettiva. Si trova in uno degli angoli più belli di Verona, da una parte il centro storico della città, dall’altra il Teatro Romano, sovrastato da Castel San Pietro e le Torricelle.
L’Osteria Ristorante Ponte Pietra
Ho avuto la fortuna di vivere proprio lì vicino per alcuni anni e non ho potuto non notare un ristorante proprio all’angolo del ponte, andando verso il centro. Il ristorante si chiama Osteria Ristorante Ponte Pietra, con doveroso omaggio al monumento storico. Probabilmente è il più bel ristorante di Verona. All’interno è arredato con gusto e classe, con mobili dell’800 e ampio sfoggio di calici e bottiglie.
L’ambiente è molto carico, pieno, regalando un’idea di accogliente comfort con un tocco un po’ barocco, ma piacevole. La vista dai tavoli all’esterno, è strepitosa. Sia a pranzo, con le luci del giorno che illuminano il ponte e il teatro, sia di sera con l’atmosefera magica e romantica della città di Giulietta e Romeo! All’Osteria Ristorante Ponte Pietra c’è anche un terrazzino più piccolo sotto a quello principale con solamente due tavoli, inutile dirvi che vanno a ruba. Non manca nemmeno il tavolo nella bella cantina. Intima e molto di classe.
Il Cuoco dell’Osteria Ristorante Ponte Pietra
Con una location del genere, dei titolari poco furbi potrebbero accontentarsi, tanto la clientela arriverebbe lo stesso, ma Gianni Pasucci e Diana Tropinina sono tutt’altro che sprovveduti e hanno deciso di trovare per l’Osteria Ristorante Ponte Pietra un cuoco i cui piatti potessero competere con la vista e la location. La scelta per questa ardua missione è caduta sul giovanissimo Michael Silhavì! Michael è un talentuoso cuoco di origini francesi le cui esperienze lavorative sono superate in numero solo dai suoi tatuaggi, tra queste però vanno citate l’esperienza a La Peca (per altro contemporaneamente a un altro ragazzone di cui abbiam parlato, Alex Manzoni, prima alla Tana ad Asiago e attualmente al Casual a Bergamo!) e quella al Ristorante Perbellini Isola Rizza, allora guidato da Giancarlo Perbellini.
La cucina di Michael come dicevamo deve stupire e conquistare con il difficile compito di distogliere lo sguardo dei clienti dal panorama e focalizzandolo nel piatto. Missione compiuta.
All’Osteria Ristorante Ponte Pietra troverete una cucina che affonda le radici in tradizioni solide tanto quanto le fondamenta del ponte adiacente, ma senza dimenticare le influenze dei numerosi viaggi dello chef. Non mancano piatti della tradizione Italiana e se vogliamo un po’ “turistici”, come la Fiorentina, la cotoletta di Tonno o lo spaghetto al pomodoro (comunque buonissimi e soprattutto sempre con grandissimi prodotti!). Ma sono i piatti con un tocco più personale dello chef a regalare le migliori emozioni.
Il Menù dell’Osteria Ristorante Ponte Pietra
Il menù alla carta è molto ampio e vario, con prezzi che oscillano dai 15-18€ per gli antipasti ai 22-28€ per i secondi. La carta dei vini poi è un altro punto forte del ristorante. Molto ampia, con vini per tutti i gusti e per tutte le tasche. Da segnalare che durante la stagione dell’opera in arena è anche possibile, su prenotazione, fare un gustoso pre-arena.
La mia cena all’Osteria Ristorante Ponte Pietra
Il menù estivo è molto interessante e per l’occasione ho chiesto allo chef di farmi un menù degustazione in modo da poter assaggiare quasi tutte le novità in carta. Si parte con qualche assaggio dalla cucina, una chips di riso al carbone con acciuga e menta, un fiore di zucca fritto con burrata e caramello allo zenzero e un cornetto al basilico farcito di spuma di panzanella.
Il menù parte con gamberi, crudo e melone. La tartare di gamberi non manca quasi mai dai menù dell’Osteria Ristorante Ponte Pietra, ma cambiano spesso vestito a seconda della stagione. Questa volta sono serviti con un gel di melone, melone marinato e crumble di prosciutto crudo. Sapori noti, consistenze e forme nuove. inizio fresco e piacevolissimo.
Segue un piatto molto interessante, Capesante “come un aperitivo al bar” anche le capesante sono un cavallo di battaglia dello chef, e vi confesso che di così perfette nella cottura ne ho trovate davvero poco. Qui il gioco sta nel presentare le capesante con i tipici stuzzichini dell’apertivo in un qualsiasi bar italiano, con qualche rivisitazione ovviamente, ecco allora nel piatto un letto di pesto di olive verdi, gelatina di campari, arachidi salate e patatine. Piatto in cui l’amaro e il sapido degli ingredienti di contorno bilanciano la dolcezza del pregiato mollusco. Ottimo.
Passando ai primi, incontriamo un signature dish dello chef. che ho già assaggiato in più occasioni e che se potessi mangerei tutti i giorni. Spaghetto freddo mantecato alle ostriche. Un piatto estivo per gli amanti del mare. Lo spaghetto è mantecato con un’emulsione di ostriche e terminato con una julienne di erba ostrica per aumentare le sensazioni iodate e marine del piatto. Pura pornografia gastronomica.
Segue un piatto costruito su ricordi e memorie d’infanzia: angnolotti ripieni di ragù alla bolognese e crumble di parmigiano. Lo scopo dello chef è quello di far pensare alla lasagna della domenica con una forma diversa, ma che non si stacchi troppo dalla tradizione. Piatto goloso, che arriva dritto al cuore.
Per secondo, lo chef mi propone l’anatra, con pecorino, caffè e caramello di umeboshi. Preparazione originale, in cui si vedono le influenze orientali dello chef, soprattutto per la scelta di un ingrediente particolare come l’umeboshi, che è una preparazione giapponese a base di prugne salate, dal gusto al contempo acido e sapido. Il piatto è superlativo, l’anatra ha una cottura strepitosa ancora rosa e morbidissima (unico appunto, se avesse avuto la pelle più croccante, sarebbe stata perfetta ai miei gusti!) l’abbinamento con caprino, caffè e umeboshi è un continuo rimbalzo tra acido, dolce, amaro, salato e speziato. Ogni boccone è una sorpresa. Grande colpo!
Invece del pre-dessert tradizionale, mi son dovuto sacrificare e assaggiare una torta di cioccolato, caramello e arachidi. Un duro mestiere ma qualcuno doveva pur farlo.
Segue un piccolo dessert a base di panna, marmellata di albicocche allo zenzero e mandorle, per finire con dolcezza e freschezza una cena veramente piacevole in uno dei ristoranti più belli di Verona e con uno dei giovani cuochi più in forma della città!
Dopo qualche anno di duro lavoro i risultati per questo ristorante stanno finalmente arrivando, menzioni in tutte le principali guide, inviti a eventi, cene a 4 mani in cui chef Michael è ospite. Si prospetta un futuro molto interessante per questo piccolo grande ristorante.
Basterebbero la vista e la location per consigliarvi questo ristorante, ma vi assicuro che vi dimenticherete anche di Romeo e di Giulietta e vi innamorerete della cucina di Michael
(La foto di rito con lo chef l’ho fatta in un’altra occasione, quella alle nostre spalle non è la cucina del suo ristorante!)
Anche Michael e il Ristorante Osteria Ponte Pietra hanno aderito all’iniziativa di Matteo Rizzo del ristorante il Desco, il progetto Generations di cui già vi ho parlato. Tenetevi pronti che l’autunno veronese di Generations ormai è alle porte!
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